27-30 Giugno 2024 – Ascoli Piceno

– Festival –

L’Associazione FaRe Fabbrica del Reportage presenta la quarta edizione del Festival del Reportage, il tema da valorizzare rimane lo stesso: l’arte del racconto sul campo.

In un mondo del fotogiornalismo sempre più basato sulla rapidità, della produzione e del consumo, il Festival si propone, anche nell’edizione 2024, di dare spazio ai migliori professionisti della fotografia e del giornalismo audiovisivo che continuano a praticare il genere del reportage, stando sul posto e prendendosi i tempi giusti per realizzare i loro lavori.

Professionisti che producono quasi in controcorrente rispetto al mercato editoriale, nella convinzione che il reportage rimane lo strumento indispensabile per misurare con profondità e ampiezza di sguardo i fenomeni sociali e politici del nostro tempo.

Nella Chiesa di Sant’Andrea, i nostri ospiti racconteranno i loro lavori, appositamente ripensati per questo evento. Parallelamente, si terranno workshop e laboratori su fotografia e videomaking e un pomeriggio di letture portfolio. Il Forte Malatesta, simbolo della città, ospiterà la mostra fotografica di questa edizione e quattro videoproiezioni dei lavori di altrettanti fotografi internazionali.

I soci dell’associazione FaRe – Fabbrica del Reportage accedono gratuitamente agli incontri serali, alla mostra* e alle proiezioni al Forte Malatesta! Scopri l’associazione e diventa sociə qui.
*nei giorni 27-30 giugno

– Ospiti –

Luogo: Chiesa di Sant’Andrea, corso Mazzini 33

ELEGIA LODIGIANA

Gabriele Cecconi | Fotografia

Elegia Lodigiana nasce su commissione del Festival della fotografia Etica, a seguito della grave crisi idrica che ha colpito il Nord Italia nel 2022.
Terra di acqua e risorgive, confine estremo della civiltà mediterranea, intrisa di mitologia greca, per migliaia di anni l’essere umano ha lavorato e bonificato questa pianura creando un sistema di canali unici al mondo, rendendo le terre fertili e dando così vita a un modello che fino a qualche decennio fa rimaneva ancora intatto nel suo aspro incanto. A cavallo tra documentazione e ricerca poetica il lavoro cerca di restituire un affresco di un territorio dove passato, presente e futuro si intersecano, in un fragile equilibrio minacciato dai processi di industrializzazione e dalla crisi climatica.

La relazione uomo-ambiente è al centro della ricerca di Gabriele Cecconi, fotografo ed educatore. Nel 2015 viene selezionato da Camera Torino per una masterclass con il fotografo Magnum Alex Webb. Dal 2018 si occupa di progetti a lungo termine, premiati a livello nazionali e internazionale. I suoi lavori sono stati esposti in tutto il mondo e pubblicati da National Geographic, The Guardian, Newsweek, GEO e Internazionale.
Ha sviluppato anche un percorso sul rapporto tra cultura, potere e rappresentazione, e si interessa inoltre agli aspetti pedagogici e spirituali delle arti visive.

MELINA

David Valolao | Video

Sola e con una straordinaria forza di volontà, Melina ha scelto di intraprendere un viaggio nell’ignoto sacrificando la propria famiglia per difendere la Santa Madre Terra. Se la spazzatura che ha invaso ogni angolo del mondo è l’espressione e la conferma dell’agire umano contro natura, il movimento di Melina per mettere ordine in questo disordine quotidiano è un operare demiurgico per riportare luce nel cuore delle persone. Un documentario che racconta il lavoro umile e silenzioso di una donna che ha dato la sua vita per il prossimo.

David Valolao (Chiavari, 1989) è laureato in grafica e design presso l’Accademia di Belle Arti di Genova. Scopre la passione per il racconto e la regia cinematografica a vent’anni. Il suo primo corto è stato Exit, un thriller.

Nel 2015 riceve dal Premio Oscar Gabriele Salvatores il Tim Vision Web Film Award per il corto L’anima nascosta. Nel 2017 scrive e dirige il pluripremiato Una partita ai confini del mondo, pubblicando la sceneggiatura con Edizioni Progetto Cultura. Nel 2020 realizza il documentario breve Melina. Attualmente lavora al documentario completo sulla vita di questa donna.

MAFQOODEEN – UNCOVERING IRAQ

Alessio Mamo/Marta Bellingreri | Fotografia

Dall’epoca dell’ex-regime di Saddam Hussein fino ai tempi recenti, caratterizzati dai massacri dell’Isis: violenze indicibili costate la vita a migliaia di persone, tra le 250mila e il milione. Nessun altro Paese conta così tanti scomparsi. Una squadra di antropologi forensi, esperti e medici attraversa da anni l’Iraq per scoprire fosse comuni, identificare i corpi delle vittime e poterli restituire alle loro famiglie. E si tratta anche di portare alla luce questi crimini contro l’umanità. Il lavoro umile e l’enorme sforzo portati avanti con impegno da questi esperti, coadiuvati da investigatori delle Nazioni Unite, sta facendo la storia dell’Iraq. 

Alessio Mamo, fotografo, collabora regolarmente con The Guardian. Ha studiato all’Istituto Europeo di Design di Roma. Dal 2008 concentra la sua fotografia sulle grandi tematiche sociali, economiche e politiche contemporanee. Ha sviluppato progetti sulle migrazioni, dal Medio Oriente alla Sicilia. Medici Senza Frontiere e Alto Commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite gli hanno commissionato progetti. Pictures of the Year, Premio Luchetta, Premio Internazionale Maria Grazia Cutuli e World Press Photo, per due volte, figurano tra i riconoscimenti ottenuti. 

Marta Bellingreri, giornalista, è editor nella redazione di SyriaUntold e UntoldMag. Ha vissuto per diversi anni in Medio Oriente. Ha pubblicato per L’Espresso, Il Venerdì, Internazionale, IrpiMedia, El Paìs, Stern, The Guardian, BBC, The New York Times. È autrice del libro Lampedusa, con Giusi Nicolini (Edizioni Gruppo Abele, 2013), e del reportage narrativo Il sole splende tutto l’anno a Zarzis (Navarra, 2014), oltre che di documentari e podcast: l’ultimo è Cairo Necropolitik (IrpiMedia, Fondazione Feltrinelli). 

IL PICTURE EDITOR DI AGENZIA – L’INTERMEDIARIO INVISIBILE

Giorgio Taraschi | Fotografia

Un incontro focalizzato sulla figura del “giornalista delle immagini”: un mediatore tra il fotografo e il pubblico, e un filtro fondamentale nell’era delle fake news. Attraverso una proiezione delle immagini più rilevanti sugli eventi che hanno scandito le cronache mondiali nell’ultimo anno, questo intervento cercherà di tirar fuori dall’ombra una figura nascosta e spesso sconosciuta, ma il cui operato, costante e su basi quotidiane, contribuisce a determinare il flusso delle cronache. 

Classe 1986, Giorgio Taraschi è fotografo e photo editor. Dopo sette anni da freelance dall’Asia per testate internazionali come The New York Times e Al Jazeera, nel 2016 entra nell’agenzia stampa spagnola EFE per imparare il mestiere dietro le quinte e “chiudere il cerchio”. Lavora fra Thailandia e Spagna come video editor fino al 2019 quando entra alla European Pressphoto Agency (oggi EpaImages) come photo editor a Bangkok. Nel 2023 si trasferisce nel quartier generale di Francoforte, in cui è attualmente il più giovane supervisore

LA GUERRA IN PRESA DIRETTA

Laura de Chiclana | Video

Cosa vuol dire lavorare per la televisione in una zona di conflitto, l’Ucraina, e cosa comporta per una giovane donna essere immersa in quel mondo. Un intervento mirato a spiegare l’operato del giornalista di guerra. Attraverso una presentazione video si mostreranno metodo e scelte di lavoro del cronista esposto a un conflitto per un periodo prolungato. Racconteremo la guerra in Ucraina con gli occhi di una freelance partita con pochi contatti e diventata presto il volto del giornalismo di guerra per milioni di spagnoli.

Nata nel 1994, Laura de Chiclana è una giornalista freelance spagnola. Lavora principalmente per Mediaset España e Alianza Informativa Latinoamericana. Dalle FARC in Colombia al conflitto tra Israele e Palestina, passando per le proteste in Venezuela e la guerra in Ucraina, negli ultimi due anni Laura è stata premiata in Spagna come miglior giovane giornalista, miglior corrispondente 2023 e miglior giornalista giovane per la difesa della libertà 2024.

LO SGUARDO INQUIETO DI IVO

Maurizio Garofalo | Fotografia

Ivo Saglietti ha il passo lento, ma le gambe sono talmente lunghe che è comunque difficile tenere il suo passo e non restare indietro. Tra cene, Martini, riunioni di redazione, viaggi e progetti, il racconto di un fotografo sempre controvento, la cui indipendenza ha permesso di creare lavori straordinari e indimenticabili testimonianze dei luoghi del mondo dove si aprivano scenari di crisi e drammatici conflitti

Maurizio Garofalo, nato nel 1959, dal 2000 al 2009 è stato art director e photo editor a Diario, diretto da Enrico Deaglio, vincitore del premio internazionale Guide de la Presse nel 2002 come miglior settimanale al mondo. Insegna alla scuola di Arti Visuali Mohole di Milano, all’Accademia Ligustica di Belle Arti a Genova e alla Libera Accademia di Belle Arti di Brescia. Ha curato mostre di Gianni Berengo Gardin, Alfredo Bini, Giuseppe Cardoni, Diego Casertelli, Bruce Chatwin, Gianni Cipriano, Tano D’Amico, Mario Dondero, Nanni Fontana, Fausto Giaccone, Pietro Masturzo, Tina Modotti, Mimì Mollica, Ferdinando Rollando, Ivo Saglietti, Enzo Sellerio e Shobha.

SORTA NOSTRA

Michele Sammarco | Video

Michele e Maria hanno fatto la loro parte in questa vita. Dei loro anni ne hanno passati ottanta a fare i contadini. Il tempo del raccolto porta con sé un passato oramai lontano. I figli hanno la loro vita e nessuno si occupa della terra come loro vorrebbero. Anche il tempo sta cambiando e non li aiuta. 

Filmmaker classe 1991, esplora il mondo contadino delle sue terre: il Veneto e la Puglia. Ha partecipato in Festival nazionali e internazionali tra i quali Visions du Réel, DOK Leipzig, Hot Docs, IsReal Festival di cinema del reale, Cinema Europeo di Lecce, Visioni Italiane.

Dopo la laurea in Arti Visive e dello Spettacolo presso l’Università IUAV di Venezia si è diplomato in Regia cinematografica alla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti, per poi conseguire la laurea magistrale in Scienze dello spettacolo e produzione multimediale all’Università di Padova. 

Affianca la sua attività di regista a quella di docente e formatore per la Fondazione ITS Cosmo e l’Università degli Studi di Padova, dove collabora con il Laboratorio di Storia Orale, e per il progetto CIPS, Cinema e Immagini per la Scuola.

FORGOTTEN GUERRERO

Alfredo Bosco | Fotografia

Lo stato di Guerrero, la zona di maggiore concentrazione delle piantagioni di papavero da oppio e dunque di produzione di eroina, è uno dei territori messicani più coinvolti nella guerra al narcotraffico. Il controllo del mercato ha fatto esplodere faide interne tra i vari gruppi criminali locali e i cartelli, con conseguenze devastanti per la popolazione civile: molte le vite perse. Per contrastare i gruppi fuorilegge sono nate forze di autodifesa nei villaggi, non riconosciute ma tollerate dallo Stato. Realtà armate che purtroppo hanno a loro volta alimentato l’economia criminale e la violenza, con estorsioni e rapimenti.

Alfredo Bosco, reporter, si occupa di aree di crisi, seguendo in particolare il mondo dei narcotraffici e della criminalità. I suoi lavori sono stati pubblicati da molte testate, italiane e internazionali. Con Forgotten Guerrero ha ottenuto vari riconoscimenti internazionali tra i quali il Premio ICRC Andrei Stenin nel 2019, il Visa d’Or ICRC Humanitarian nel 2020 e il Premio Voglino nel 2021. 

Nello stesso anno viene pubblicato il libro Estado de Guerrero, da Seipersei. 

Nel 2022 ha ricevuto il Premio Antonio Russo come migliore fotografo di guerra. Ha raccontato il conflitto in Ucraina dalla crisi del Donbas del 2014 fino all’invasione russa del 2022, fotografando, scrivendo e lavorando anche per la tv. Con Karl Mancini e Giacomo d’Orlando ha fondato Ronin, piattaforma per raccontare i cambiamenti del mondo dal punto di vista visivo e giornalistico. 

NARRAZIONI NOMADI

Franco Zecchin | Fotografia

L’autore ripercorre la sua carriera dagli anni ’70 in Sicilia, segnati dalla guerra di mafia e da un forte impegno civile. Le sue immagini bilanciano ricerca estetica e critica sociale, ritraendo la violenza mafiosa ma anche le feste religiose, il lavoro, i modi di vivere in contesti urbani e rurali, l’infanzia e i paesaggi. Gli anni ’80 e ’90 sono quelli del racconto della transizione dell’Europa centro-orientale, prima e dopo la caduta del muro di Berlino. Immagini che diventano narrativa visiva di un continente in evoluzione.

Nel percorso di Zecchin c’è anche una ricerca sulle dimensioni ecologica, economica e geopolitica che vivono le popolazioni nomadi, in più aree del mondo. Infine Marsiglia, la città in cui Franco Zecchin vive e lavora ormai da molti anni. Opere inedite a colori, parte di un progetto di esplorazione del paesaggio e delle dinamiche economiche e sociali che hanno contribuito a modellarlo.

Crocifero. Caltabellotta, Agrigento 1993 – © Franco Zecchin

Nato nel 1953 a Milano, nel 1975 si trasferisce a Palermo, dove diventa fotografo professionista, integrando il gruppo di fotografi del quotidiano L’Ora con Letizia Battaglia. Lavora sulla mafia, la corruzione politica e le condizioni sociali siciliane. Fa teatro e realizza film all’interno dell’ospedale psichiatrico di Palermo. Nel 1988 diventa membro nominé dell’agenzia Magnum. Conduce un’inchiesta fotografica sui rapporti tra inquinamento industriale e salute pubblica in Slesia (Polonia) e svolge una ricerca fotografica sul nomadismo e l’uso delle risorse ambientali. Le sue foto fanno parte delle collezioni dell’International Museum of Photography di Rochester, del MOMA di New York e della Maison Européenne de la Photographie a Parigi.

Ritratto di Franco Zecchin © Valeria Siniscalchi

– Programma –

GIOVEDÌ
27 GIUGNO

ORE 17

Inaugurazione mostra fotografica

“Elegia Lodigiana”

di Gabriele Cecconi

Forte Malatesta
27 giugno – 14 settembre

GIOVEDÌ
27 GIUGNO

ORE 21

Elegia Lodigiana

Gabriele Cecconi | Fotografia

Melina

Proiezione del corto “Melina” di David Valolao (2020, 10’), introduzione a cura di Luigi Baldelli | Video

VENERDÌ
28 GIUGNO

ORE 21

Mafqoodeen
Uncovering Iraq

Alessio Mamo/Marta Bellingreri | Fotografia

Il Picture Editor di agenzia – L’intermediario invisibile

Giorgio Taraschi | Fotografia

La guerra in presa diretta

Laura de Chiclana | Video

SABATO
29 GIUGNO

ORE 11

Visita guidata alla mostra fotografica

“Elegia Lodigiana”

con l’autore Gabriele Cecconi e il curatore Raffaele Vertaldi

Forte Malatesta

SABATO

ORE 21

Lo sguardo inquieto di Ivo

Maurizio Garofalo | Fotografia

Sorta nostra

Michele Sammarco | Video

DOMENICA
30 GIUGNO

ORE 21

Forgotten Guerrero

Alfredo Bosco | Fotografia

Narrazioni nomadi

Franco Zecchin | Fotografia

I soci dell’associazione FaRe – Fabbrica del Reportage accedono gratuitamente agli incontri serali, alla mostra* e alle proiezioni al Forte Malatesta! Scopri l’associazione e diventa sociə qui.
*nei giorni 27-30 giugno

– Proiezioni –

Luogo: Forte Malatesta
Orari: giovedì 27 e venerdì 28 giugno 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00; sabato 29 e domenica 30 giugno dalle 11.00 alle 19.00
Ingresso gratuito se in possesso del pass per il Festival, oppure il solo costo del biglietto di ingresso al Forte Malatesta

THE TWO WALLS

Alejandro Cegarra | Fotografia

Un tempo il Messico aveva la reputazione di essere un santuario per i richiedenti asilo. Tuttavia, negli ultimi sei anni, Il Messico è stato un co-esecutore delle severe politiche anti-migrazione degli Stati Uniti. Per questo, migliaia di migranti e richiedenti asilo attendono in campi improvvisati in aree di confine pericolose, spesso controllate da autorità corrotte e cartelli della droga, bloccati da una barriera fisica, psicologica e amministrativa tra i due Stati. The Two Walls è una chiamata all’azione che esorta a chiedere conto ai fautori di queste politiche, per smantellare gli ostacoli sistemici che confinano i migranti e i richiedenti asilo all’interno di questo labirintico calvario.

Alejandro Cegarra è nato a Caracas, in Venezuela. Mentre studia pubblicità alla Alejandro Humboldt University, si forma in fotografia con Roberto Mata. Nel 2012 ha iniziato a sostituire altri fotografi presso il più grande quotidiano del Venezuela, Últimas Noticias. Da allora, ha lavorato come freelance ed è stato pubblicato sui principali organi di stampa a livello internazionale.

Il suo lavoro personale riflette sul senso di appartenenza, la perdita e la ricerca di una casa, dall’esperienza personale a quella collettiva, così come la denuncia delle violazioni dei diritti umani in Venezuela e in Messico, dove attualmente vive.

LIKE THE TIDE

Chiara Negrello | Fotografia

Alla fine degli anni ‘80 una grave crisi dell’industria tessile aggrava la situazione economicamente già difficile del Delta del Po, portando a una massiccia perdita di posti di lavoro, soprattutto per le donne. In quegli stessi anni si scopre la coltivazione delle vongole, che apre la via alla ripresa economica del territorio e trasforma la struttura sociale di un’intera comunità: in rottura con la tradizione e con il passato, le donne escono in mare e si reinventano nella pesca. Femminilità diversa e autentica, sacrificio, equità e giustizia sociale fluiscono in Like The Tide, un racconto impegnato su tre generazioni di donne.

Chiara Negrello (1995) è fotografa freelance e Canon Ambassador. Ha frequentato l’International Center of Photography di New York con una borsa di studio Reuters. Il tema della sua ricerca è la mobilità sociale, che esplora attraverso storie legate alla femminilità e al quotidiano. I suoi lavori, che mescolano fotografia e video, sono stati pubblicati da New York Times, National Geographic, Washington Post e Spiegel, ed esposti in mostre collettive e personali in Italia e all’estero. Si divide tra sudest asiatico e Italia.

THE HUMAN COST OF AGROTOXINS

Pablo E. Piovano | Fotografia

Nel 1996, il governo di Buenos Aires ha approvato la commercializzazione della soia transgenica e l’utilizzo del glifosato erbicida, senza studi sul loro impatto, basandosi solo su dati della multinazionale Monsanto. Da allora, più del 60% del suolo coltivabile argentino è stato trattato con diserbanti vari, prodotti vietati in molti Paesi, avvelenando il sistema agricolo e con conseguenze sulla salute delle persone: lo denunciano molte inchieste, tra cui questo fondamentale reportage.

Pablo Ernesto Piovano è un fotografo argentino, nato nel 1981. Ha pubblicato su Geo, Stern, Liberation, Bloomberg e altre testate internazionali. Ha vinto il World Press Photo (2024), l’Henri Nannen Prize (2018), il Greenpeace Award (2018), il Philip Jones Griffiths Foundation Award (2017) e il Manuel Rivera Ortiz Foundation Award (2016) figurano tra i riconoscimenti internazionali ricevuti. Nel 2023 ha ottenuto il National Geographic Explorer Level II Grant. Il libro The Human Cost of Agrotoxics è stato pubblicato da Kehrer Verlag, editore tedesco, nel 2017.

PERFECT DAY

Txema Salvans | Fotografia

In Perfect Day, Txema Salvans fotografa i vacanzieri spagnoli alla ricerca di una fugace evasione dalla vita quotidiana in luoghi a metà tra natura incontaminata e paesaggio industriale.

“L’opera di Salvans ci parla di questa illusione collettiva che ci porta a fantasticare su questi scampoli di paradiso transitorio […] in mezzo al cemento e alle fabbriche. Ma ci parla anche di un paradosso nella politica del vedere. Il paradosso è che a noi spettatori delle fotografie viene negata la possibilità di vedere ciò che gli attori nelle fotografie vogliono vedere (il mare), mentre ciò che viene imposto ai nostri occhi è ciò che loro non vogliono vedere (il paesaggio industriale). È Salvans che gestisce le istanze di questa dialettica e nel farlo dimostra, come sosteneva Nietzsche, che non esistono fatti, ma solo interpretazioni.” (dal testo critico di Joan Fontcuberta)

Txema Salvans (Barcellona, 1971) è un fotografo catalano che ha sviluppato un approccio documentaristico e artistico al di fuori delle piattaforme standard del fotogiornalismo, tra cui il photoessay.

Joan Fontcuberta ha descritto il suo lavoro come un “equilibrio tra pensiero critico e poetico senso dell’umorismo”. Le sue pubblicazioni Project Nice To Meet You (2005) e The Waiting Game (2014) hanno ricevuto diversi premi come miglior libro fotografico. Con MACK ha pubblicato My Kingdom (2018) e Perfect Day (2021).

Il lavoro di Txema Salvans è stato pubblicato dai principali media internazionali ed esposto in diversi musei e istituzioni culturali europei.

– Workshop –

Il docente

Dario De Dominicis, classe 1965, lavora come fotografo dal 1993. Si dedica parallelamente all’insegnamento. La sua attenzione è rivolta principalmente alla fotografia documentaria. Ha realizzato progetti sui movimenti monarchici in Italia, sui cambiamenti sociali in Brasile prima delle Olimpiadi e dei Mondiali di calcio, sull’Amazzonia e sulle trasformazioni sociali a Cuba. Tra i suoi libri, Una storia cubana (Postcart) e Soldati di Gomma (Escrituras Pubblicazioni). Ha vinto nel 2020 il World Report Award di Lodi nella sezione Madre Terra. 

Workshop con Dario De Dominicis

Scolpire il tempo

Dal cinema alla letteratura, dalla sceneggiatura alla graphic novel: ogni forma di racconto ha concetti comuni. Con un percorso teorico-pratico il workshop vuole approfondirli, per capire come applicarli a una storia per immagini. Attraverso una panoramica sulle strutture narrative dei vari generi si arriverà allo sviluppo dell’idea di sequenza fotografica, per meglio comprendere i criteri che regolano la costruzione dell’editing nella fotografia documentaristica e di reportage. Un lavoro sulla vocazione stilistica dei singoli partecipanti, affinché ognuno possa acquisire una metodologia propria per realizzare un racconto di buon impatto visivo e narrativamente articolato.

Scopri qui il programma completo del Workshop

  • Il costo del workshop è di 100 euro
  • Termine iscrizioni: 23 giugno 23.59 CET
  • Minimo 5 partecipanti
  • Per info, richieste o chiarimenti, scrivi a segreteria@festivaldelreportage.it

Il workshop avrà luogo presso la sede dell’Associazione FaRe – Fabbrica del Reportage in via Costanzo Mazzoni, 17

29-30 giugno 2024 | ore 9 – 13 / 15 – 19

– Eventi –

Letture Portfolio

Fotografia

Gli ospiti del Festival Luigi Baldelli, Gabriele Cecconi e Raffaele Vertaldi saranno a disposizione per svolgere letture portfolio.

Le letture si terranno presso la Chiesa di Sant’Andrea.

  • Durata: 20 minuti
  • Costo: 10 euro a lettura

28 giugno, ore 16.00 – 19.00

Filmare con il reale

Video

Dall’idea al documentario, la necessità come motore del racconto. Il filmmaker Michele Sammarco, ospite del Festival con “Sorta nostra”, tiene un laboratorio che racchiude l’idea di un cinema documentario che non sia “cinema sul reale” o “cinema del reale”, ma con il reale: un dialogo sempre aperto e continuo tra autore e ciò che accade attorno a lui.

29 giugno, ore 17.30 – 18.30

– Staff –

Direzione artistica

Ignacio Maria Coccia

Fotografo professionista, di Ascoli Piceno, è rappresentato dall’Agenzia Contrasto.

Pubblica su riviste italiane e internazionali, con un’attenzione particolare al territorio in cui vive e alle periferie europee. Due volte finalista al Premio Ponchielli, il principale riconoscimento fotografico italiano, assegnato dai photo editor delle principali testate del Paese.

Consulenza

Matteo Tacconi

Giornalista professionista, vive a Jesi (An) e lavora alla TGR Rai di Ancona dal 2021.

In precedenza ha prodotto reportage video, audio e scritti per varie testate, cartacee, online e radio-tv, con un focus speciale sull’Europa centrale e i Balcani. Vincitore del True Story Award 2021, premio internazionale per il giornalismo di qualità organizzato dalla rivista svizzera Reportagen.

Consulenza

Raffaele Vertaldi

Lavora nel campo della fotografia dal 2000, affiancando all’attività editoriale quelle di consulenza, progettazione e didattica.

Dirige il laboratorio di Cultura Visiva di ICON e insegna Photo Editing nel corso di Narrazione Visiva del CFP Bauer di Milano. Nel 2019-2020 è stato Visual Consultant per Domus, rivista internazionale di architettura, design e arte. Fin dal primo numero, e per dieci anni, è stato Photo Editor di IL, mensile di idee e life-style del Sole 24 Ore. Dal 2003 è membro del G.R.I.N. (Gruppo Redattori Iconografici Nazionale).

Social media manager

Sofia Cherici

Sofia Cherici è una giornalista investigativa specializzata in formati multimediali, reportage sul campo e giornalismo d’inchiesta. Attualmente vive a Istanbul, in Turchia, dove racconta storie dal campo e si occupa di casi legati a corruzione, ambiente e violazioni di diritti. I suoi lavori sono stati pubblicati in varie testate italiane e internazionali, tra cui La Repubblica, Are We Europe e Irpi Media. Prima di intraprendere la carriera giornalistica, ha lavorato in Libia e Tunisia su progetti umanitari e di sviluppo.

Social media manager

Federico Ambrosini

Fotografo e videomaker freelance, si forma lavorando in campo pubblicitario per poi dedicarsi al giornalismo collaborando con diverse testate e agenzie di stampa internazionali tra cui AFP France, Green European Journal e Earth Island Journal.

Organizzazione

Laura Bagnoli

Appassionata di storia della fotografia e fotografia contemporanea, durante gli anni universitari si avvicina ad alcune realtà fotografiche in Romagna. Nel 2019 approda stabilmente a SI FEST (Savignano sul Rubicone, FC), del quale gestisce l’organizzazione.

Consulenza sezione video

Luigi Baldelli

Luigi Baldelli nel 1987 inizia la carriera di fotografo professionista, seguendo i grandi avvenimenti internazionali. Tra il 1995 e il 2015, viaggia e lavora con Ettore Mo, storico inviato del Corriere della Sera. Le sue fotografie sono apparse sulla grande stampa italiana e internazionale. Nel 2019-2020 ha realizzato il documentario Ethiopia daily fight for recycling, presentato e premiato in film festival internazionali e nazionali. Dal 2014 è Sony Europe Imaging Ambassador.

Partner e sostenitori

– Dove/Contatti –

Il festival è promosso da:

FARE

Associazione FaRe
Fabbrica del Reportage
Piazza Cecco d’Ascoli 19
63100 Ascoli Piceno – Italia
Mobile: +39 347.1746331